Causale sostitutiva: nelle grandi aziende non serve il nome

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In caso di utilizzo del contratto a termine per ragioni sostitutive, il nome del dipendente non deve essere indicato per iscritto per le imprese particolarmente complesse. Così si è espressa la Corte Costituzionale con la sentenza n. 107 del 22 maggio 2013, chiudendo – c’è da augurarselo – una lunga battaglia interpretativa. Il tema riguarda le modalità con cui deve essere adempiuta l’esigenza di scrivere in maniera specifica la causale del contratto a termine, quando il rapporto viene stipulato per ragioni sostitutive; il dubbio riguarda, in particolare, l’obbligo di indicare il nome del lavoratore assente.
La Corte di Cassazione ha riconosciuto (si veda sul punto la sentenza 28 aprile 2010, n. 10175) la possibilità di non scrivere in maniera specifica il nome del dipendente, nei casi di particolare complessità aziendale. in queste ipotesi, secondo la Suprema Corte, se la sostituzione è riferita non ad una singola persona, ma ad una funzione produttiva specifica, il requisito della specificità può ritenersi soddisfatto non tanto con l’indicazione nominativa del lavoratore o dei lavoratori sostituiti, quanto con la verifica della corrispondenza quantitativa tra il numero dei lavoratori assunti con contratto a termine e le scoperture realizzate.
La Consulta conferma la validità di questo orientamento, rilevando che il legislatore, mediante l’onere di specificazione delle ragioni sostitutive per poter assumere lavoratori a tempo determinato, ha imposto una regola di trasparenza. Per attuare questa regola, il criterio della identificazione nominativa del personale sostituito è da ritenere certamente il più efficace. Tuttavia, secondo la Corte, non si può escludere la legittimità di criteri alternativi, sempre ché essi siano rigorosamente adeguati allo stesso fine e saldamente ancorati a dati di fatto oggettivi; questo è quello che ha fatto la Corte di Cassazione per le realtà aziendali complesse, rispetto alle quali è stato identificato un criterio che consente la trasparenza ma che risulta più adeguato a contesti diversi.

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