Appalti, Hera vara il Protocollo anti dumping

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Il nuovo Codice Appalti entra sul tavolo delle relazioni industriali, con l’accordo sottoscritto il 26 ottobre scorso tra il gruppo Hera e le organizzazioni sindacali di settore. Il protocollo d’intesa è finalizzato a gestire gli appalti in maniera coerente con le nuove norme, rafforzando gli strumenti di contrasto ai fenomeni di dumping salariale e favorendo il rispetto delle condizioni di tutela contrattuale e normativa dei lavoratori.Questo obiettivo viene perseguito dall’accordo mediante regole specifiche per la tutela del personale utilizzato negli appalti.

In coerenza con l’art. 30, comma 4, del d.lgs. 50/2016 (il nuovo codice appalti), si prevede che i fornitori debbano applicare al personale assunto alle proprie dipendenze i contratti collettivi nazionali e territoriali coerenti con il settore di attività e sottoscritti dalle organizzazioni comparativamente più rappresentative sul piano nazionale.

Per agevolare il rispetto di tale impegno, l’accordo elenca in maniera specifica, per ogni tipo di attività, qual è il CCNL che deve essere applicato (per eventuali attività non inclusi nell’elenco, si rinvia agli accordi il cui campo di applicazione sia “più strettamente connesso” con l’attività oggetto dell’appalto).

Sempre al fine di garantire la corretta applicazione delle norme collettive, si prevede la facoltà di applicare delle penali verso le imprese che, dopo l’aggiudicazione del serzvizio, dovessero perdere i requisiti presentati al momento dell’aggiudicazione.

Il protocollo si occupa anche delle c.d. clausole sociali, le norme – di origine legale (come per i call center) o contrattuale – che mirano a tutelare la continuità occupazionale del personale coinvolto negli appalti, nei casi di subentro di un nuovo operatore.

Secondo l’intesa, nei settori ad alta intensità di manodopera il nuovo aggiudicatario del servizio dovrà formulare un’offerta di lavoro coerente con le condizioni complessive in essere al momento del cambio appalto (l’accordo fa riferimento, in particolare, alla retribuzione e alla storia professionale in essere al momento della cessazione dell’appalto precedente).

L’offerta deve essere formulata verso i lavoratori in forza presso il vecchio appaltatore nei 90 giorni precedenti all’avvio della nuova gestione.

Sempre in tema di prevenzione degli abusi, l’intesa stabilisce l’esclusione delle offerte che prevedano un costo medio orario del lavoro inferiore a quello previsto dal CCNL di settore. L’aggiudicazione, inoltre, dovrà avvenire mediante il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa e nel rispetto delle linee guida ANAC.

Il Protocollo, infine, valorizza i sistemi di qualificazione delle imprese come misura volta ad escludere i soggetti che non rispettano gli obblighi verso il personale in materia contributiva, previdenziale, assicurativa.

A tal fine, viene ricordata l’importanza di inserire nei sistemi di qualificazione anche la certificazione di qualità, quella ambientale e quella sociale; inoltre, i requisiti di qualificazione dovranno valorizzare l’effettiva esperienza imprenditoriale delle imprese che concorrono all’erogazione del servizio.

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