Smart working: perché una legge è necessaria e urgente 

Posted by

I passi in avanti del progetto di legge sullo smart working impongono di rispondere a una domanda non banale: dopo gli otto decreti legislativi del Jobs Act c’è davvero bisogno dell’ennesima riforma del lavoro?Chi scrive ha più volte invocato una “moratoria” legislativa, rimarcando l’esigenza di non cambiare le regole del lavoro in continuazione, in modo da consentire alle riforme di uscire dai testi normativi ed entrare nei meccanismi reali del mercato.

Nonostante questa esigenza di stabilità, la normativa sul lavoro agile sembra un intervento non solo necessario, ma anche urgente.

E’ necessario perché non introduce nell’ordinamento un nuovo contratto di lavoro ma, piuttosto, si limita a risolvere quei problemi applicativi che complicano una modalità di svolgimento della prestazione già adottata – con sfumature diverse – da migliaia di persone e aziende (non solo nel terziario e nei servizi).

Il diritto del lavoro, pensato per una prestazione svolta in un luogo fisso e con orari tendenzialmente stabili, fatica a declinare le proprie regole nei confronti del lavoro agile, una modalità di esecuzione della prestazione sostanzialmente svincolata da un luogo fisico predefinito e dal tempo di lavoro, e orientata al conseguimento di specifici risultati.

Per gestire bene questa forma di lavoro, bisogna regolare diversamente il tempo della prestazione, gestire in maniera originale le comunicazioni con il dipendente (interessante, sul punto, il “diritto alla disconnessione” introdotto nel disegno di legge), adattare gli obblighi di prevenzione degli infortuni tenendo conto che la persona spesso lavora in posti diversi dall’ufficio, dare adeguata copertura contro gli infortuni ai lavoratori anche quando si trovano fuori dall’azienda.

Il disegno di legge in discussione in Parlamento dà risposte concrete a questi temi, partendo dal principio che il lavoro agile è qualcosa di diverso dal telelavoro e, come tale, deve essere inquadrato dentro regole molto più semplici di gestione del rapporto.

La nuova legge, come si diceva, non è solo necessaria ma anche urgente, perché il lavoro agile si sta diffondendo molto rapidamente nel mercato del lavoro, nonostante i buchi normativi; le aziende cercano – con faticosi adattamenti dei contratti individuali e collettivi – di adattare le regole esistenti (in primo luogo quelle sul telelavoro e sull’orario) a questa nuova forma di lavoro, ma le soluzioni sono sempre sono soddisfacenti e soprattutto non sono totalmente immuni da rischi.

La rapida approvazione del disegno di legge consentirebbe di rimuovere questi rischi e incertezze, contribuendo a dare una veste giuridica moderna a una forma di lavoro che il mercato ha già sdoganato e recepito da tempo.  

Rispondi