Arriva l’ANPAL, l’agenzia nazionale per le politiche attive: riforma o passo indietro?

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Il Consiglio dei Ministri sta per approvare lo schema di decreto legislativo che dovrebbe dare vita all’ANPAL, l’agenzia nazionale per le politiche attive.

Il testo, come di consueto, sarà definitivo solo dopo essere passato in Parlamento, ma certamente la prima bozza orienterà tutto il percorso di approvazione.

Dalle prime anticipazioni, sembra concreto il rischio che passi una visione molto statalista dei servizi per l’impiego, nella quale i Centri pubblici svolgerebbero un ruolo di porta di accesso al sistema delle politiche attive e di coordinamento di tutti gli operatori, anche privati, che operano nel mercato.

Non possiamo credere che qualcuno ritenga compatibile questo modello con la realtà organizzativa dei nostri Centri per l’impiego (strutture totalmente inefficienti e incapaci di svolgere qualsiasi ruolo diverso da quelli meramente amministrativi), e quindi siamo certi che prevarrà una visione diversa, e più moderna.

Questa diversa visione dovrebbe guardare a quei modelli – ad esempio, la Dote Unica Lavoro della Regione Lombardia – che mettono al centro del sistema il “servizio”, non i “soggetti”. Quello che è pubblico è il servizio, che deve essere svolto ed erogato secondo standard minimi uguali per tutti; l’operatore che lo eroga può essere pubblico o privato, non importa, basta che rispetti gli standard minimi.

E la scelta dell’operatore deve essere fatta dal lavoratore, sulla base di un voucher rimborsabile sulla base dei risultati.

Stiamo a vedere cosa produrrà il Consiglio dei Ministri: non possiamo permetterci l’ennesimo passo falso.

One comment

  1. Salve sono un disoccupato e vorrei avere informazioni su come ricevere l’ assegno di disoccupazione, grazie.

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