Le dinamiche del mercato del lavoro: analisi delle comunicazioni obbligatorie

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Stefania Cordeddu

 

Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha reso pubblici i dati riguardanti il rapporto annuale sulle comunicazioni obbligatorie, fornendo così un quadro abbastanza dettagliato delle dinamiche del mercato del lavoro dipendente e parasubordinato relativo al triennio 2011 – 2013.

Cosa contiene il sistema delle comunicazioni obbligatorie?

La base dati delle comunicazioni obbligatorie contiene al suo interno un insieme complesso e dettagliato di elementi conoscitivi su movimenti di assunzione, trasformazione, proroga e cessazione dei rapporti di lavoro, generati da molteplici datori di lavoro attivi nel mercato. Tale sistema fornisce, pertanto, informazioni sulla domanda di lavoro regolare e soddisfatta, scaturita dall’incontro tra domanda del datore ed offerta del lavoratore. Non sono, invece, rintracciabili i lavoratori autonomi, mentre sono compresi i lavoratori stranieri presenti temporaneamente in Italia.

L’obbiettivo del Rapporto è di descrivere, secondo modalità nuove e di dettaglio, un mercato del lavoro dipendente e parasubordinato caratterizzato da diverse complessità. Il medesimo si articola in cinque capitoli più alcuni approfondimenti tematici, resta però esclusa l’analisi del lavoro somministrato che sarà oggetto di una specifica pubblicazione.

  • Il capitolo uno analizza i dati trimestrali su attivazioni e cessazione dei rapporti di lavoro nel triennio considerato. In questo capitolo vengono descritte le consistenze e le dinamiche tendenziali di tali flussi, ossia riferite alle variazioni rispetto agli analoghi trimestri dell’anno precedente. Si può notare che la dinamica negativa delle attivazioni, a partire dalla seconda metà del 2011 in concomitanza con l’insorgere del debito sovrano, è andata riflettendosi in una fase recessiva con successivi effetti di persistente difficoltà nel mercato del lavoro. In particolare a partire dal secondo semestre del 2012 e in maniera ancora più intensa nel primo trimestre del 2013. Dal primo trimestre 2011, invece, fino alla metà del 2012 i rapporti di lavoro cessati sono cresciuti.

 

  • I capitoli due e tre si concentrano, rispettivamente, sulle attivazioni e sulle cessazioni e sui lavoratori interessati da entrambe per genere ed età. Nel secondo capitolo, infatti, si analizzano le attivazioni e i lavoratori coinvolti, censiste dal sistema delle comunicazioni obbligatorie, disaggregata per variabili chiave nell’intenzione di guardare il sistema lavoro da più prospettive. Tuttavia l’arco temporale considerato, 2011 – 2013, coglie appieno la fase di forte declino, prima finanziario, poi economico e dunque occupazionale che stiamo vivendo. Nel capitolo terzo i dati disponibili permettono di valutare, quantificare e conoscere in dettaglio i flussi di cessazione. Il numero maggiore di cessazioni si registra ne settori della PA, istruzione e sanità, alberghi e ristoranti, trasporti, comunicazioni e attività finanziaria e agricoltura. In termini di variazioni tendenziali si nota la contrazione delle cessazioni nell’industria in senso stretto nel 2013, nelle costruzioni e nel commercio e riparazioni. La forma contrattuale oggetto di più frequenti cessazioni e il tempo determinato.

 

  • Il capitolo quattro affronta la distribuzione regionale dei rapporti di lavoro attivati e cessati nel triennio, mettendo in luce i gap territoriali. La particolarizzazione geografica appare più che mai significativa in quanto consente di mettere in luce le diverse realtà occupazionali che caratterizzano il territorio il territorio nazionale. Tale analisi ha permesso di evidenziare alcune caratteristiche territoriali che rappresentano realtà complesse del mercato del lavoro, certamente motivate, oltre che dalle storiche divergenze geografiche, anche dalla particolare congiuntura economica che costringe più che mai gli attori del mercato del lavoro a cercare nuove risorse e, sopratutto, ulteriori attitudini utilizzando i mezzi a loro disposizione.

 

  • Il capitolo cinque esamina i dati sui flussi relativi ai cittadini stranieri.

Sinteticamente si può evidenziare come nell’anno 2013 emerga l’associazione incertezza economica e tipologia contrattuale, con un ruolo preminente dei rapporti di lavoro a termine ed un mancato risvolto reale degli interventi normativi per facilitare l’istaurarsi del rapporto di lavoro a tempo indeterminato e dell’apprendistato. Parallelamente si forma nel triennio la richiesta del mercato di contratti a tempo determinato di brevissima durata, per soddisfare esigenze temporanee di pochi giorni nei settori della sanità, istruzione ed alberghi e ristoranti.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Riferimenti: Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Rapporto annuale sulle comunicazioni obbligatorie 2014.

 

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