Decreto lavoro, l’inguardabile balletto degli emendamenti e il rischio dell’ennesima riforma inutile

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Oggi in Parlamento si è assistito a un balletto degli emendamenti che è apparso, a chi non frequenta abitualmente le stanze del Palazzo, vagamente surreale.

Il Ministro che propone “pacchetti” con una norma che piace al Pd sull’apprendistato e una che piace al NCD sul lavoro a termine, trattative sul numero di proroghe, minacce di reintroduzione della causale, parole e proposte in libertà.

Così non va bene. Il lavoro è il dramma di questi anni, servono soluzioni che siano capaci di dare risposte ai problemi; se il Parlamento pensa di affrontar questo dramma con dei pasticciati “cuci e scuci” (come rischia di diventare il DL 34), vuol dire che non si è imparato nulla dai fallimenti di questi anni.

Piuttosto che pasticciare ancora un decreto che aveva buone idee ma anche qualche problema tecnico (risolto solo in parte) sarebbe meglio non convertire il decreto.

Almeno tutti quelli che usano schemi vecchi ed ideologici per non cambiare nulla sarebbero messi di fronte alle proprie responsabilità.

 

One comment

  1. Lasciare affogare il bagnante in difficoltà per mettere il bagnino di fronte alla sua incapacità non è certamente la soluzione più intelligente e costruttiva.

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