“Ma che piccola storia ignobile mi tocca raccontare..”
Così cantava Francesco Guccini in una delle sue tante mervigliose ballate.
Questo titolo è venuto in mente a un nostro amico quando, sabato scorso, si è trovato di fronte a una scena a tratti surreale, all’ufficio postale.
La storia è semplice. Una persona deve versare delle banconote di grosso taglio, l’impiegata dice che non le prende “perchè non vuole assumersi la responsabilità”.
Non dice che sono false, dice proprio così: non vuole problemi.
Alle proteste dell’utente, arriva il Direttore, che prima dà ragione alla dipendente (addirittura proponendo di andarli a versare da un’altra parte) e poi, cambiando totalmente idea, va da un’altra impiegata, chiedendo a lei di versare le banconote.
Anche questa tiene la linea del “non possumus“. Il suo ragionamento, in sintesi, è questo: “se non lo ha fatto la collega, perchè devo farlo io?”.
A questo punto il Direttore si innervosisce, e prova a ricordare all’impiegata che sarebbe un suo dovere fare i versamenti, ma questa non ci sente.
Gli animi si accendono, e la situazione scappa di mano quando il Direttore lancia un urlo alla dipendente (“stai zittaaaa”); a questo punto lei scoppia a piangere, si alza e se ne va, lasciando il povero utente con le proprie bancononte in mano.
Il Direttore, in chiaro stato confusionale, cerca di correre ai ripari, si sposta ad un altro sportello e, senza chiedere a nessuno, si occupa personalmente di completare il versamento delle banconote (ma allora non poteva farlo prima? Mah).
Nnel frattempo l’impiegata, ancora in lacrime, chiama il marito, per farsi venire a prendere, e sporgere denuncia ai carabinieri (il tutto condito da insulti al proprio Direttore, che finge di non sentire…).
Ah, e il povero utente che fine a fatto? Quatto quatto, tira un sospiro di sollievo per essere riuscito a versare le sue banconote (che, per inciso, non erano false…) e prova ad uscire, ma nel percorso viene bloccato, uno alla volta, dai protagonisti della vicenda, che gli chiedono disponibilità a testimoniare nella futura causa (che tutti ritengono certa).
Questa piccola storia ignobile lancia, secondo noi, due tre messaggi abbastanza chiari:
– stiamo perdendo il concetto del dovere. L’impiegata (ma anche il Direttore, all’inizio) che “non se la sente” di accettare banconote ha come unico obiettivo evitare grane, e non si preoccupa minimamente di violare i propri doveri contrattuali;
– c’è una crisi diffusa di managerialità. L’urlo isterico del direttore denota la totale incapacità di dirigere le persone e di far capire loro quali sono i doveri lavorativi;
– il richiamo del mobbing è ormai irrefrenabile. Il comportamento maleducato e isterico del dirigente è molto grave, ma è durato circa 5 secondi. Possibile che bisogna andare dai carabinieri per dirimere questi problemi?
Non vogliamo trarre una morale generale e valida per tutti; questi commenti, infatti, riguardano una situazione specifica e un datore di lavoro molto particolare, le poste italiane.
Purtroppo però ognuno di noi, leggendo questi fatti, avrà in testa situazioni simili, perchè i rapporti di lavoro si stanno sempre più deteriorando; il concetto di dovere si affievolisce, c’è poca managerialità, non si capisce il confine tra maleducazione e reato, la produttività è un concetto ignoto e lontano.
E per cambiare verso, per dirla alla Matteo Renzi, non basta una bella legge, bisogna ripartire dai fondamentali di educazione civica.
Concordo in pieno: tutto tristemente vero.
Mi verrebbe da aggiungere: forse anche un’ennesima riprova di quanto siano necessarie norme chiare e formazione intelligente.
Forse l’atteggiamento, di per sè senza scuse, delle impiegate si basava su un’ignoranza di fondo (nel senso letterale del termine) della norma applicabile (in ordine sparso, come in un minestrone ,,,uso del contante, limiti di legge, normativa anti riciclaggio, adempimenti…) ed in un istintivo timore di sbagliare, fondato su refoli di sentito dire o pezzetti di informazioni mai approfondite.
Peccato che le Poste basino i propri margini migliori sfidando le banche sul fronte della gestione finanziaria… forse tanti dipendenti sognano ancora i tempi tranquilli dei francobolli ed il ritmo delle giornate scandito dal battere dei timbri…