Epifani Ministro del Lavoro? Dieci motivi per dire no

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Guglielmo Epifani ha una storia sindacale e personale di tutto rispetto, nobilitata da alcuni mesi di conduzione saggia e intelligente di un PD che, anche grazie a lui, ha attraversato indenne un periodo di burrasca.

Questi indubbi meriti, secondo una storia che gira in questi giorni, avrebbero fatto maturare all’ottimo Guglielmo una sorta di “credito”, che dovrebbe essere riscosso con l’incarico di Ministro del Lavoro.

Non sappiamo se tutto questo sia vero o se invece sia il frutto della fantasia di qualcuno: tuttavia, a scanso di equivoci, è ben dire subito e con forza che la scelta avrebbe effetti negativi pesantissimi sulla credibilità del Governo appena nato.

Per quale motivo ci permettiamo di dare un giudizio così duro?

I motivi sono tanti, almeno 10: proviamo ad elencarli.

1) Quando era sindacalista della Cgil, si è tenacemente opposto a molte delle riforme che Renzi sostiene di voler fare sul lavoro
2) La nomina avrebbe un significato di totale ostilità verso una larghissima parte del mercato del lavoro: le associazioni datoriali, gli altri sindacati, persino parti importanti della Cgil
3) Non è portatore di una visione generale del mercato del lavoro: ha sempre fatto, bene, il portatore di un interesse specifico
4) Ha negoziato tutte le riforme sbagliate degli ultimi 10/15 anni, senza dare mai alcun concreto contributo per il loro miglioramento
5) Ė un esponente – seppure rispettabile – della prima Repubblica
6) Non ha mai dato l’impressione di avere una chiave di lettura efficace dei problemi del lavoro
7) La maggioranza dei lavoratori non si sentirebbe più tutelata dalla nomina 8) Sarebbe impedita ogni prospettiva di semplificazione del mercato del lavoro
9) Gli stranieri si chiederebbero come è possibile che il Paese non riesca a trovare di meglio che un sindacalista in pensione della Cgil per fare il Ministro
10) Sarebbe una riedizione del caso Zanonato, esempio di come non si nomina un Ministro.

Insomma, non ci piace.

Servono persone diverse, competenti, con una storia meno compromessa con tutto quello che è stato fatto fino ad oggi, capaci di portare idee moderne, libere da schemi precostituiti e capaci di rischiare.

Perché se davvero Matteo Renzi vuole cambiare verso, ha bisogno anche di persone che quel verso siano capaci di seguirlo.

One comment

  1. E’ una opinione, molto personale e discutibile. Gli argomenti mi sembrano davvero pretestuosi e fragili rispetto alla statura dell’uomo. Allora che dire della storia di Napolitano???
    Magari in politica vi fossero più uomini seri e rispettabili come Epifani.

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