Ifoa assume 29 persone ma il ministero cambia le carte in tavola e nega gli incentivi. Ennesima puntata di Italian decadence

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Da http://www.corriere.it nuvola del lavoro

C’è l’istituto di formazione Ifoa che assume 29 giovani precari pensando di usufruire del bonus incentivi. Poi scopre – a cose fatte – che il ministero del Lavoro dà il via libera soltanto per quattro, perché la riduzione oraria del 5% dei dipendenti in pianta organica non è tale da compensare l’incremento orario dei nuovi assunti e il risultato è una perdita netta per l’azienda di circa 70mila euro. Si tratta del primo caso post riforma Fornero. Ma andiamo con ordine.
LA SOLIDARIETA’ ESPANSIVA – In gergo si chiama contratto di solidarietà espansiva ed è disciplinato – pensate un po’ – da una legge del 1984. E’ ispirato al motto del «lavorare meno, lavorare tutti» , evocato qualche mese fa anche dal premier Enrico Letta e dal ministro del Lavoro Enrico Giovannini (e neanche a Grillo dispiace, anzi). Ifoa, istituto di formazione nazionale nato per volere delle Camere di commercio di tutta Italia, l’ha rispolverato proprio quest’anno per assumere 29 collaboratori parasubordinati storici, mai contrattualizzati come dipendenti ma fondamentali nell’esercizio delle sue funzioni (l’ente è impegnato tra l’altro anche all’estero come consulente di governi e associazioni sul tema delle politiche attive del lavoro, da noi spesso dimenticate).
LA RIFORMA FORNERO – Bene, tra le pieghe infinite del legislatore questa norma non ha mai trovato applicazione (29 anni di oblio, altro mistero all’italiana) e Ifoa si è accorto che poteva utilizzarla grazie alla riforma Fornero che ha reso più stringente il contributo dei parasubordinati vincolando le aziende alle assunzioni in caso di unico committente e imponendo precisi requisiti per i contratti a progetto. Così – dice Umberto Lonardoni, direttore generale Ifoa – «abbiamo pensato di usarla per stabilizzare i nostri giovani chiedendo in cambio ai nostri dipendenti in pianta stabile una riduzione oraria e salariale del 5% e pensando di usufruire del bonus incentivi per i neo-assunti tanto sbandierati nelle ultime misure di rilancio dell’occupazione».
L’ACCORDO – L’opera di concertazione – con la soddisfazione anche dei sindacati, il plauso dei media (la Nuvola del Lavoro scrisse un articolo accogliendo la buona notizia) e la buona volontà degli assunti in organico che hanno accettato una decurtazione dello stipendio – portò all’assunzione di 29 giovani che gravitavano nel perimetro Ifoa già da qualche anno. Fin qui tutto bene, fino a un interpello della direzione generale per l’attività ispettiva del ministero del Lavoro datato 23 ottobre 2013: «L’eventuale assunzione in eccedenza volta a produrre un incremento complessivo degli occupati superiore al minimo dei posti di lavoro risultanti dalla contrazione oraria non rileva ai fini della fruizione dell’agevolazione…».
IL PAREGGIO ORARIO – Traducendo dal burocratese: il contratto di solidarietà espansiva applicato da Ifoa può usufruire degli incentivi per i neo-assunti sono nella misura di un mero pareggio tra le ore ridotte per i vecchi dipendenti e le ore incrementate dei nuovi dipendenti. La risultante complessiva è che solo quattro dei 29 assunti possono avere un regime fiscale/contributivo di vantaggio e questa postilla si traduce in una perdita secca – dice Lonardoni – «di circa 70mila euro». A conti fatti un autogol clamoroso in tempi di crisi nera e disoccupazione a doppia cifra. Il ministero del Lavoro batta un colpo.

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