Ccnl somministrazione, oggi la ratifica. La posizione della Cisl Felsa

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Silvia Degl’Innocenti (Felsa Cisl)

E’ prevista per oggi la firma definitiva del Contratto nazionale di categoria per le Agenzie di somministrazione.

FeLSA Cisl, Nidil Cgil e Uiltemp firmeranno, dopo aver fatto le consultazioni di rito, il testo di ipotesi che qualche settimana fa era stato siglato, in due momenti diversi e con aspetti diversi, con le due associazioni di categoria Assolavoro da un lato ed Assosomm dall’altro.

Il rinnovo contrattuale, partito circa dieci mesi fa con tre piattaforme sindacali, che differivano principalmente sull’aspetto della bilateralità, ha visto nel corso della trattativa trovare una quadra di unitarietà delle tre sigle in merito ai contenuti del contratto ma non ha avuto, al momento, nessun cenno di riunificazione per quanto concerne le parti datoriali.

Il lavoro di questi mesi, infatti, si è svolto, contemporaneamente, su due tavoli separati arrivando successivamente alla sigla nelle scorse settimane di due ipotesi contrattuali.
Dalla sua introduzione in Italia fino ad oggi la somministrazione si è dimostrata come un buon elemento di flessibilità sia per le aziende che per gli stessi lavoratori, proprio grazie alla contrattazione nazionale che nel corso del tempo è andata sempre più crescendo.
Se il precedente contratto da più parti è stato definito il contratto del welfare, viste le novità introdotte ed il rafforzamento delle prestazioni esistenti, questo può essere considerato il contratto della rappresentanza e della bilateralità territoriale.

Da un punto di vista tecnico vengono migliorati gli istituti retributivi ed il calcolo degli stessi, dal divisore orario alle festività, retribuite in alcuni casi anche tra una missione e l’altra, e vengono introdotti elementi di novità che ribadiscono come la flessibilità debba essere conveniente economicamente al lavoratore che si dichiara disponibile ad una reperibilità al lavoro nell’arco delle 24 ore successive alla chiamata.

Due esempi su tutti.

L’introduzione del monte ore garantito, previsto in via sperimentale in alcuni settori, che prevede , tra le altre cose, una retribuzione minima al lavoratore a fronte di una sua disponibilità al lavoro presso l’ agenzia di somministrazione.
La specifica sull’indennità di disponibilità per i lavoratori assunti a tempo indeterminato, che prevede oltre ad un aumento economico rispetto a quanto previsto dal vecchio CCNL, anche un calcolo in ratei per ogni giornata di disponibilità comprese le festività.

Altro aspetto importante su cui le parti hanno ritenuto opportuno concentrarsi è il ruolo delle APL nel mercato del lavoro, non solo come intermediari e fornitori di somministrazione, ma anche di attori protagonisti nel sistema di servizi all’impiego.
L’ipotesi infatti sviluppa una parte molto importante di azioni di sistema da poter mettere in campo a livello locale al fine di fornire dei servizi tarati sugli effettivi fabbisogni della ricerca attiva del lavoro( orientamento, bilancio di competenze e formazione mirata).
Un attenzione particolare è rivolta ad incrementare l’occupabilità dei giovani privi di lavoro con un età compresa tra i 29 e 35 esclusi da i sistemi di incentivo alle assunzioni.

Ma il vero elemento che segna il passo, almeno dal nostro punto di vista, è il rafforzamento delle relazioni sindacali a livello regionale e territoriale per i lavoratori in somministrazione.

L’introduzione del delegato regionale di agenzia, a cui viene riconosciuto anche un monte ore per attività sindacale ad hoc, e un maggior ruolo politico ed operativo alle Commissioni Sindacali Territoriali sono gli elementi di rafforzamento del sistema e del ruolo delle agenzie per il lavoro.
In un mercato del lavoro che vede sempre più rafforzarsi la contrattazione di secondo livello ed il ruolo dei rappresentanti aziendali,sia per gli accordi di prossimità che per il ruolo riconosciuto dal legislatore, il sistema delle agenzie per il lavoro non poteva rimanere indietro.
È giusta la scelta delle parti datoriali di accettare le richieste sindacali in merito a deleghe, diritti di informazione, rappresentanza e bilateralità sul territorio, al fine di ribadire il ruolo delle Apl come veri e proprio datori di lavoro responsabili dei propri dipendenti e non solo come meri intermediari di manodopera, come molto spesso, al di fuori del sistema, si tende a pensare.
Tra gli elementi di maggior confronto emersi al tavolo le parti hanno affrontato il modo di poter segnare, da un punto di vista di rappresentanza e forza contrattuale, un nuovo passo sul territorio per ribadire la differenza sostanziale che esiste tra flessibilità e precarietà e tra somministrazione e tempo determinato.
Troppo spesso la somministrazione viene paragonata al tempo determinato o ancor peggio al calderone dei contratti definiti precari, ma la presenza di un contratto collettivo nazionale e di una rappresentanza riconosciuta dalle parti, insieme ad una bilateralità di settore confermano il contrario.
Il contratto che verrà siglato oggi parte col piede giusto affinchè la somministrazione crei una sua identità sul territorio.
I presupposti ci sono tutti, l’auspicio è che le parti sociali siano coraggiose nell’applicarlo.

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