Da http://www.huffingtonpost.it
“Non capisco perché stiano creando enormi problemi. Ovunque in Italia c’è disoccupazione, in particolare quella giovanile soprattutto nel Mezzogiorno, poi arriva in Puglia un imprenditore che investe 15 milioni di tasca propria, senza contributo pubblico, e che per mettere in piedi l’impresa utilizza solo aziende del territorio – dall’elettricista al muratore. Sperava di poter avere una licenza permanente e invece gli si fa la guerra, con carta bollata, con ben tre lettere di denuncia inviate ai giornali”. A parlare – in un’intervista al Corriere – è Oscar Farinetti, il patron della catena alimentare Eataly, che un paio di settimane fa ha aperto il suo unico (finora) punto vendita nel Sud Italia – a Bari, nella Fiera del Levante – registrando subito il tutto esaurito.
Farinetti, però, è stato duramente criticato dai sindacati, che lo accusano di aver esagerato con i contratti interinali (160 su 173) e quindi di sfruttare i giovani lavoratori del Mezzogiorno. Accuse che hanno fatto imbestialire l’imprenditore. “Perché vogliono creare problemi a tutti i costi? Non sanno che la licenza di Eataly è valida solo per sei mesi? In queste condizioni mi era impossibile assumere a tempo indeterminato, con il pericolo di essere poi costretto a licenziare”, si difende Farinetti.
“I ragazzi arrivati a Eataly hanno avuto buoni contratti, buoni stipendi, nessuno lavora in nero. Appena si regolarizzerà la situazione della licenza – avrei anche potuto adire le vie legali in proposito – saranno tutti assunti direttamente, a tempo indeterminato e a tempo determinato; questi ultimi, se dimostreranno di saper lavorare bene, passeranno poi a tempo indeterminato”, promette l’imprenditore.
Farinetti non usa mezze misure: è infastidito e deluso da polemiche che reputa fuorvianti. “È pazzesco – si sfoga – che si pensi questo, come si fa a lavorare in Italia in queste condizioni? Siamo a livello di terzo mondo, ma io non mollo. Sono più di sinistra di loro (i sindacati, nrd) perché ho davvero a cuore la sorte di questi ragazzi, di questi lavoratori che voglio assumere direttamente, ma potrò farlo solo se mi confermeranno la licenza”.
Il patron di Eataly è pronto a un faccia a faccia con i sindacati. “Li incontrerò a Torino il 25 o il 26 agosto, oppure il primo o il 2 settembre. Non posso accettare da loro l’accusa di aver messo in piedi un santuario dell’illegalità”. Malgrado l’amarezza, Farinetti si dice fiducioso: “Continuo a coltivare la speranza che lì, alla Fiera, si possa creare un bellissimo centro commerciale, dove si possano organizzare eventi, iniziative. Già oggi, a pochi giorni dall’innaugurazione di Eataly, va tutto bene: ogni sera facciamo 2000 coperti, i ristoranti della zona sono sempre pieni, persino gli ambulanti di fronte all’ingresso hanno incrementato le vendite…”.