Zitto zitto, spunta il condono per il lavoro irregolare. Come al solito vincono i furbi

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La legge di conversione del decreto lavoro contiene alcune novità importanti, rispetto al testo originario licenziato dal Governo.
La norma che più farà discutere è quella che introduce un condono mascherato (ma nemmeno tanto) per chi ha usato in maniera irregolare gli stage e i contratti di associazione in partecipazione. Potranno accedere alla misura le imprese che, nel periodo compreso tra il 1 giugno e il 30 settembre 2013, hanno stipulato oppure stipuleranno accordi collettivi che prevedono l’assunzione con lavoro subordinato degli associati in partecipazione.
I lavoratori interessati all’assunzione devono prima firmare un atto di conciliazione in sede protetta e, nei 6 mesi dopo la firma del contratto di lavoro, la società non può licenziare per motivi economici. La Società deve, inoltre, pagare un contributo previdenziale straordinario (pari al 5% della quota a carico degli associati nel periodo di vigenza del rapporto pregresso) e poi deve depositare gli accordi collettivi e individuali presso l’Inps.
Una volta compiute tutte queste operazioni, si estinguono gli eventuali illeciti amministrativi connessi ai rapporti pregressi e vengono gli eventuali debiti con gli enti previdenziali e assicurativi.
Il risultato del meccanismo sarà come al solito molto “italiano” (lo diciamo con amarezza): chi ha sempre rispettato la legge passerà per fesso, chi ha abusato delle norme potrà, con un piccolo sforzo, chiudere i conti con il passato.

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