Una classe dirigente incapace di affrontare i problemi del Paese

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Le scene cui stiamo assistendo in questi giorni sono sconcertanti.

Ogni giorno chiudono migliaia di imprese, stiamo assistendo impotenti alla morte dell’industria, alla fuga dei capitali e dei cervelli, all’impassa amministrativa e burocratica del Paese, e il nostro Parlamento è capace di accendersi solo sulla data dell’udienza del processo di Berlusconi.

Si riaccendono i grillini, che per un momento dimenticano lo stanco dibattito sulle note spese, si inalbera il PDL, si spacca il PD: tutto questo non accade per le decisioni da prendere sulla politica industriale, sulle misure per fronteggiare la crisi, sulla riduzione del debito.

No, questi temi non accendono questa classe politica incapace e inetta, sono troppo “banali”, loro si occupano dell’udienza di Berlusconi.

In questo modo, confermano di vivere ormai dentro una realtà parallela, nella quale è difficile, quasi impossibile, scorgere i problemi reali del Paese, che sente molte urgenze, ben diverse da quelle giudiziare del Cavaliere.

Tra poco arriva in Parlamento il decreto sul lavoro, che ha lasciato l’amaro in bocca a tutti quelli che speravano in un intervento deciso, capace di dare una spallata alla crisi mediante una massiccia dose di aria fresca (cioè semplificazione, flessibilità “buona”, ecc.).

Il nostro sogno è quello di vedere Brunetta inferocito sul tema del contratto a termine, i grillini che si tolgono la giacca per la norma sull’Expo e il PD che discute fino a notte sulla riforma dell’apprendistato.

Siamo ben coscienti che questo sogno ha poche speranze di essere realizzato, ma sarebbe bello, ogni tanto, ricevere qualche sorpresa positiva da una classe dirigente capace solo di dimostrare la propria incapacità.

 

One comment

  1. Purtroppo l’incapacità dei nostri amministratori politici, a qualunque livello, ci porta a queste conseguenze. Si continua a giocare con la pelle degli altri. Continuare con questi costi elevatissimi di tutte le cariche politiche e i costi di consulenti e manager sarà assolutamente impossibile ripartire. Per il lavoro si continua con i manifesti e non si adotta una sana politica di riduzione del cuneo. Forse qualcuno pensa che il modo del lavoro sia solo per i giovani che devono entrare, chi dovrebbe essere dentro non ha alcuna speranza alla sopravvivenza. “Ardua sentenza ai posteri….” .

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