La sentenza con la quale la Corte Costituzionale ha riscritto l’articolo 19 dello Statuto dei lavoratori rischia di far ripartire il filone di cause che vede contrapposte Fiat e Fiom.
Nella situazione drammatica che sta vivendo l’economia italiana, sarebbe l’ultima cosa di cui abbiamo bisogno.
Eppure il rischio concreto di una ripresa del conflitto si vede dai primi commenti. Alcuni giuslavoristi, tra i più preparati del panorama nazionale, hanno messo in evidenza il fatto che la sentenza della Consulta non afferma il diritto di chiunque a costituire le Rappresentanze Sindacali, in quanto è comunque necessario aver preso parte ai negoziati.
Questa lettura sul piano delle norme è sicuramente sostenibile, ma se Fiat la seguisse dimostrerebbe di non aver compreso il senso della sentenza che, con tutta evidenza, voleva restituire alla Fiom il diritto a stare in azienda.
L’azienda dovrebbe prendere atto di questo, rinunciare a questa battaglia ideologica che, ormai, ha stancato tutti, e investire tutte le proprie energie nella ricerca di soluzioni utili ad uscire dalla situazione di stallo produttivo in cui versa.
In fondo gli italiani, comunque la pensino, non si aspettano da Marchionne l’annientamento della Fiom, ma si accontenterebbero che fabbricasse macchine migliori della Stilo.