Il 18 marzo 2013 la Società Isola Verde ha siglato, con le organizzazioni sindacali del commercio, un accordo collettiva molto interessante, in quando si caratterizza per una modalità molto innovativa di gestione degli effetti della legge Fornero. L’intesa scaturisce dalla necessità di gestire l’impatto della norma che ha sostanzialmente abolito il contratto di associazione in partecipazione: tale contratto era molto utilizzato dalla rete commerciale aziendale, e quindi l’impresa ha avuto la necessità di trovare forme contrattuali alternative per la gestione del personale di vendita.
A tale scopo, l’intesa prevede uno “scambio” virtuoso, che fa uso delle regole del contratto di solidarietà espansivo: il personale già assunto con contratto di lavoro subordinato riduce l’orario di lavoro, e in questo modo viene creato lo spazio per l’assunzione con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato degli ex associati in partecipazione.
Si tratta di un utilizzo molto innovativo del contratto di solidarietà espansivo, di solito molto trascurato dal mercato del lavoro. Come noto, l’ordinamento conosce due tipologie di contratti di solidarietà: quelli finalizzati a mantenere l’occupazione in caso di crisi aziendale e quindi evitare la riduzione del personale (contratti di solidarietà difensivi), e quelli che hanno lo scopo di favorire nuove assunzioni attraverso una riduzione dell’orario di lavoro e della retribuzione (contratti di solidarietà espansivi). Questa seconda tipologia è quella prescelta dall’accordo di Isola Verde, che sceglie, come detto, di ridurre l’orario di lavoro del personale già assunto per far stabilizzare gli ex associati in partecipazione. Per arrivare a questo risultato, l’intesa prevede l’assunzione di 274 lavoratori dipendenti, con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato full-time o part time; a fronte di tali assunzioni e del conseguente incremento occupazionale, i 31 dipendenti già in forza con orario di lavoro full time vedranno ridotto il proprio orario di lavoro per 2 ore settimanali, di ogni settimana di ogni mese dell’anno, con decorrenza dal 1 Aprile 2013 e fino al 31 marzo 2014. A partire dal 1 aprile 2014, la riduzione scende ad 1 ora. Si prevede anche che, per ridurre l’impatto organizzativo della misura, l’orario abbreviato si concentrerà solo in un giorno della settimana.
La riduzione, ovviamente, non è indolore, in quanto comporterà anche una riduzione proporzionale della retribuzione individuale ed inciderà in misura proporzionale su tutti gli istituti contrattuali differiti ed indiretti (ma viene escluso un impatto negativo sul TFR).
Si tratta, come accennato, di una soluzione molto originale, in quanto le esperienze sin qui emerse dalla contrattazione di secondo livello hanno mostrato una certa propensione del mercato verso l’utilizzo del contratto di prossimità, come modalità di transito dal lavoro flessibile e atipico al lavoro subordinato ordinario (emblematico è il caso del marketing operativo). La varietà delle soluzioni non è un difetto ma, anzi, dimostra che il livello aziendale di contrattazione è quello più adeguato alla gestione di problematiche così complesse: per ciascuna azienda, le esigenze sono diverse, e per forza di cose le soluzioni devono divergere.
quando l’obiettivo è comune e di buon senso si trova sempre una giusta via per la soluzione