Walter Sabatini, il direttore sportivo della Roma calcio, è riuscito nell’impresa di metterci quasi 5 mesi per trovare un allenatore, passando attraverso ripetuti annunci poi rivelatisi sbagliati. Solo dopo un lungo e penoso inseguimento, è stato raggiunto l’accordo con Rudi Garcia, misterioso coach venuto dalla Francia. L’attesa è stata talmente lunga che, alla fine, lo stato d’animo dei tifosi è vicino all’esaurimento.
Questa vicenda, con tutte gli adeguamenti del caso, somiglia ogni giorni di più alle misure di contrasto alla disoccupazione.
Dal giorno del suo insediamento, Enrico Letta non perde occasione per dire che bisogna intervenire sul lavoro.
Discorsi pubblici, riunioni private, consultazioni con le parti sociali, vertono sempre intorno a questo tema.
Il problema è che il Governo avrebbe dovuto farsi trovare pronto sul tema, non scopriamo oggi che c’è bisogno di intervenire.
Di ritardo in ritardo, ci troviamo nella condizione di essere arrivati a fine giugno senza che nessun intervento è stato preso, e si annunciano misure di portata limitata (non possiamo certo pensare che la cancellazione del c.d. stop and go nel contratto a termine possa portare quei 100 mila posti incautamente invocati dal Ministro Giovannini).
Questo ritardo avrebbe una giustificazione solo se, nel provvedimento sul lavoro, il Governo decidesse di mettere dentro norme coraggiose, incisive e, perché no, anche sfrontate, capaci di giocare la partita contro la disoccupazione senza incertezze.
Walter Letta e Rudi Giovannini. Quel triste parallelismo tra le incertezze delle Magica e il cammino del Governo
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Condivido in toto; analisi divertente e tristemente lucida. Credo che la ricetta per questo paese sia la semplificazione tutte le volte che sento parlare di nuove norme sento crescere un senso di asfissia. Via un po’ di lacci e lacciuoli! Poche norme, chiare, semplici e applicate con rigore.