T. Treu: per creare lavoro impariamo dall’Europa

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Tiziano Treu

Il presidente Enrico Letta ha annunciato un primo pacchetto di proposte per il lavoro già per questa settimana. L’esito delle elezioni amministrative, che contribuisce a rafforzare il governo, può favorire anche l’approvazione di proposte coraggiose. E’ importante che sia così, per fronteggiare una situazione sempre più drammatica specie dell’occupazione giovanile e per stimolare decisioni altrettanto coraggiose del consiglio europeo di fine giugno.
Le misure discusse in queste ultime settimane sono molteplici. Occorrerà fare delle scelte per ragioni non solo di economia (alcune misure costano) ma anche di urgenza politica.
Una priorità assodata dovrebbe riguardare misure attuative del piano per l’occupazione giovanile, cd Youth guarantee.
Servono risorse, ma serve anche una mobilitazione straordinaria di tutti gli operatori del mercato del lavoro in grado di offrire a migliaia di giovani opportunità di lavoro e di formazione in tutte le forme possibili: periodi di stage e di apprendistato, lavori anche temporanei, sostegno ad iniziative di lavoro autonomo e di impresa. Questo è un terreno concreto per stimolare una collaborazione vera fra operatori privati e servizi pubblici all’impiego, invece di contrapporli. Un ruolo fondamentale può essere svolto da Regioni ed enti locali non solo nell’organizzazione dei servizi sul territorio, ma per concentrare la destinazione delle risorse del Fondo sociale europeo.
Tutte le esperienze confermano che non basta prevedere incentivi economici per chi assume, ma serve un’organizzazione che li prenda in carico, che li assista con servizi personalizzati e che sia incentivata a farlo con opportuni incentivi: ad esempio come si è sperimentato anche in alcune regioni italiane con contributi rapportati ai giovani collocati al lavoro.
Per questo un’altra misura urgente riguarda il potenziamento degli strumenti di politiche attive, e il loro raccordo o unificazione con la gestione degli ammortizzatori sociali. La soluzione migliore è di attribuirle entrambe al sistema delle Agenzie per l’impiego, rinnovate e potenziate, come avviene nei maggiori paesi europei. Se non è possibile realizzare subito una completa unificazione delle funzioni, si può procedere per gradi, prevedendo un coordinamento, in forme da definire, fra centri per l’impiego e uffici decentrati dell’Inps. E’ anche possibile sperimentare soluzioni diverse nelle varie regioni, a seconda dello stato delle loro organizzazioni; molte regioni sono più avanzate di altre e possono fare da apripista.
Il successo delle politiche attive dipende non solo dalla normativa ma soprattutto dall’organizzazione e dagli investimenti in risorse umane. Altri paesi hanno dedicato numeri consistenti (qualche migliaio) di persone qualificate alla youth guarantee. Noi non possiamo assumere, ma si potrebbe destinare quota delle migliaia di dipendenti pubblici in mobilità, previo addestramento, a fare i tutor dei giovani.
Infine sono convinto che l’impegno principale del governo riguarda le politiche dell’occupazione e non tanto la modifica delle norme (che di per sé non creano lavoro).
Qualche aggiustamento si può fare in via sperimentale ma senza sovvertire ancora una volta il sistema: ad esempio liberalizzare in tutto o in parte il contratto a termine per i giovani, come si è fatto per le start up, rendere più semplice l’apprendistato, abolendo l’obbligo legale di stabilizzazione, lasciandolo ai contratti collettivi, ribadire che la formazione si può fare anche on the jobs, senza necessità di redigere piani formativi, a condizione che sia certificata da enti affidabili.
Altre innovazioni sono necessarie nel sistema, come quella, pure ipotizzata in sede governativa, di prevedere opzioni di pensionamento flessibile, entro una fascia di età (ad esempio 63 – 70) con penalizzazioni, e forme diverse prospettate di “staffetta generazionale”.
MA occorrerà valutarne i costi e anche l’opportunità di “sovraccaricare” il decreto progettato dal governo, per l’urgenza del tema.

(Da Europa, 13 giugno 2013)

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