Gli HR manager si ribellano al declino

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Tanti spunti sono emersi ieri nel corso del consueto appuntamento mensile che organizza HRCommunity con i responsabili delle risorse umane, svoltosi dentro i locali della Mattel (notevole, al riguardo, l’effetto che produce discutere del contratto a termine circondati da Barbie e Ken).

Si sono confrontati esperti come Giuliano Cazzola, Giampiero Falasca, ed alcuni esponenti delle aziende (Damia, partner di Trevisearch, Ascoli, Direttore risorse umane di KPMG, Giordano, di Intoo).

II tema era impegnativo: come uscire dalla crisi e, in particolare, quali misure prendere in materia di lavoro.

Le analisi hanno avuto un’incredibile unità di intenti, seppure ciascuno ha posto l’accento su temi diversi.

Il filo conduttore è stato quello della necessità di intervenire con decisione sul mercato del lavoro: rimuovere le decine e decine di norme inutilmente complesse e burocratiche, ripensare le retribuzioni in funzione del costo della vita, modernizzare le politiche attive del lavoro, migliorare la scuola per immettere nel sistema produttivo giovani dotati di competenze migliori.

Sul banco degli imputati è finita la classe politica che, nella visione comune dei tecnici presenti, ha perso la capacità di ascoltare il Paese, capire i problemi e trovare le soluzioni.

Per fortuna, tutti hanno condiviso l’analisi ma hanno anche mostrato una grande determinazione per reagire a questa situazione; ognuno ha fatto una piccola lista di comportamenti che intende adottare per gestire questa complicata fase che stiamo vivendo, e ne è venuto fuori un bel confronto, molto più produttivo degli sterili dibattiti che siamo abituati a vedere in tv.

Il messaggio finale della giornata è stato semplice ma efficace: ribellarsi al declino si può, basta volerlo.

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