Affondiamo. Ma con calma.

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Il MInistro Giovannini continua ad annunciare interventi sul lavoro tanto generici quanto limitati. Sabato scorso, in un’intervista al Corriere della Sera, il Ministro ha annunciato, come grande riforma del lavoro a termine, la riduzione del c.d. stop and go da 60/90 giorni, a 10/20, come era prima della legge Fornero.
Oltre, questo, il nulla, se non qualche generico annuncio sull’apprendistato (contratto che, come sanno tutti gli esperti, non richiede interventi normativi, ma una maggiore cultura gestionale).
Alla base di questa impostazione, c’è la volontà – dichiarata più volte dal Ministro – di agire in maniera cauta, aspettando – da buon statistico – di monitorare i risultati che la legge Fornero produce sul mercato del lavoro.
Questo atteggiamento è sicuramente comprensibile da parte di uno studioso di livello internazionale come Enrico Giovannini.
Diventa invece incomprensibile, se viene adottato dal Ministro del lavoro che deve affrontare la più grande tempesta occupazionale degli ultimi decenni.
Il mercato del lavoro è strozzato da regole assurde, inutili, burocratiche, che spingono le imprese verso il lavoro irregolare e nero, oppure le convincono a delocalizzare la produzione all’estero.
Prima che sia troppo tardi, bisogna intervenire su questo, senza nessuna calma, ed anche a costo di intervenire con rozzezza.
Bisogna semplificare in maniera drastica tutto quello che non serve a tutelare i lavoratori, riportare il processo del lavoro a regole più semplici (basta cancellare l’assurdo rito sommario introdotto dalla legge 92/2012), spingere le parti sociali a scrivere contratti collettivi più semplici, ridurre le tipologie contrattuali esistenti, cancellare le norme sovietiche sulle partite iva, avviare una riforma del Titolo V che cancelli l’assurdo decentramento legislativo.
Insomma, di fronte a una crisi così profonda e così rapida, non serve nessuna calma, ma bisogna mettere in campo un “piano straordinario del lavoro” che provi a ripristinare un clima di fiducia verso ci crea lavoro regolare.
Altrimenti affondiamo.

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