La decenza e il suo limite

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Da due mesi il Paese è senza un Governo, perchè Bersani, il segretario del partito che ha”non vinto” le elezioni non vuole fare alcun accordo con Berlusconi. E’ talmente ostinato, in questo disegno, da pretendere che gli altri partiti gli votino un governo di minoranza. Questa strategia si scontra con l’emergenza in corso, che imporrebbe soluzioni rapide: un Governo dei migliori, che affronti le urgenze, rifaccia la legge elettorale, e prepari il terreno per un altro turno. Agli elettori, di destra e di sinistra, non darebbe molto scandalo: è un Governo imposto dai numeri, non ci vuole molta fantasia per capirlo.
Bersani ha detto no: con quelli mai.
Lo stesso Bersani ieri, con una capriola da funambolo, tira fuori in mezza giornata un accordo con Berlusconi per portare al Quirinale un personaggio come Franco Marini, simbolo di tutto quello di cui non abbiamo bisogno: il campione della vecchia politica, con una storia personale priva di qualsiasi nota rilevante, una vita passata nelle stanze del potere a manovrare.
Sia il primo che il secondo Bersani hanno un comportamento apparentemente molto diverso (intransigente il primo, inciucista il secondo) ma in realtà molto lineare: l’unico interesse perseguito è quello, tutto personale, di provare ad acchiappare, con giochi di palazzo fatti sulla testa dei cittadini, quella poltrona che gli elettori non gli hanno voluto dare.
Per fortuna che i cittadini non sembrano ancora del tutto narcotizzati, e da stamani si stanno mobilitando per protestare contro questa operazione vergognosa.
Vogliamo unirci al coro, sperando che diventi una valanga inarrestabile.

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