Contratto di prossimità: continuano le sperimentazioni

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Continua a diffondersi in maniera costante il contratto di prossimità. Questa volta l’azienda protagonista è Infocert, impresa specializzata nella fornitura di servizi informatici, la quale, in occasione del rinnovo del contratto collettivo aziendale, ha concordato con le organizzazioni sindacali rappresentative in azienda (la Fim Cisl, oltre alle RSU) due diverse misure, una immediatamente appplicabile, l’altra di carattere programmatico. La prima misura attiene alla durata del periodo di prova del contratto di apprendistato. Secondo la disposizione, l’azienda si impegna a valorizzare l’apprendistato come forma contrattuale principale per l’ingresso dei giovani in azienda. A fronte di questo impegno, il contratto stabilisce – in deroga alle norme di legge e di contratto collettivo, che fissano una durata più breve – che il periodo di prova degli apprendisti che acquisiranno una qualifica inclusa nel quinto livello del ccnl metalmeccanici avrà una durata di 8 mesi. In questo modo, viene assicurato all’azienda la possibilità provare per un periodo più lungo l’apprendista. La seconda misura ispirata all’articolo 8 non è immediatamente applicabile, ma ha comunque una valenza importante. Si prevede che, in alcune situazioni specifiche, le parti (l’azienda e le rappresentazione sindacali) potranno adottare misure volte a riscrivere alcuni istituti giuslavoristici disciplinati dalla legge o da altro accordo collettivo. In particolare, viene stabilito che in caso di crisi temporanea dell’impresa, le parti potranno raggiungere un accordo (soggetto a un monitoriaggio semestrale) rispetto a quattro temi speficici. Innanzitutto, potrà essere sospeso il meccanismo di accumulo della banca ore, ed essere previsto lo smaltimento obbligatorio delle ferie dei permessi accumulati. Inoltre, sempre in presenza di crisi, potrà essere sospesa l’assistenza sanitaria, ed anche la disciplina di miglior favore prevista dalla contrattazione aziendale in materia di trasferimenti. Infine, si prevede che, qualora siano internalizzate attività oggi appaltate ad esterni, il relativo personale potrà essere adibito, ma solo in via temporanea, a mansioni inferiori. Questa intesa dimostra che il contratto di prossimità è uno strumento particolarmente versatile, che può essere utilizzato per affrontare in maniera efficace fabbisogni diversi di alcune aziende o settori; gli esempi degli ultimi mesi confermano bene questa versatilità. In alcuni casi – il primo e il più celebre è quello dell’azienda Golden Lady – il contratto di prossimità è stato utilizzato per garantire l’applicazione graduale di alcune norme di legge; nel caso della Goldern Lady, questo scopo si è tradotto nello spostamento di un anno della norma (contenuta nella riforma Fornero) che sostanzialmente ha abolito l’associazione in partecipazione, in cambio dell’impegno a stabilizzare le persone alla fine del periodo transitorio. In altri casi, il contratto di prossimità – con un approccio molto originale – ha riscritto le regole di un interore settore, per facilitare un percorso di emersione graduale. E’ il caso dell’accordo siglato il 7 dicembre 2012 per il marketing operativo, che ha sancito l’abbandono delle collaborazioni autonome in favore del lavoro subordinato, ma con regole flessibili e meno costose di quelle previste dal contratto collettivo vigente. Ancora diversa è la finalità che persegue l’accordo Infocert, dove il contratto di prossimità incide solo su istituti specifici (l’apprendistato) o per situazioni eventuali (crisi dell’azienda). Sarà importante monitorare se queste esperienze continuneranno a diffondersi nei prossimi mesi, perchè l’impatto sulle relazioni industriali e sul sistema delle fonti del diritto del lavoro potrebbe essere molto forte.

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